Prove tecniche di unità a Sinistra
Pochi i posti liberi, l’affluenza è quella che non si vedeva da tempo, visi più o meno conosciuti di compagne e compagni che tornano a sedere vicini l’uno all’altro partecipando alla stessa assemblea.
Decido, anche se invitato, di non intervenire e di dedicarmi all’ascolto dei vari interventi, in particolare mi colpisce quello di Loreno Vivoli dei Comunisti Italiani: “ho passato gli ultimi 15 anni della mia vita politica a dividermi da altri compagni, ho deciso di invertire questa tendenza e di avviare un percorso di riunificazione a sinistra”.
Penso immediatamente che è dal 1996 che faccio politica e che effettivamente ho visto, subito e partecipato a delle operazioni di divisione del corpo politico cui appartenevo, sia in termini di partito che di movimento, nella mia breve memoria politica è la cultura della separazione ad essere effettivamente dominante.
Non posso fare a meno di difendere i contenuti propri di quelle lacerazioni, come l’insostenibilità del governo Prodi nel 1998, ma al tempo stesso i limiti oggettivi che hanno toccato e contro cui si sono infrante le istanze politiche figlie di quella coraggiosa dinamica, il movimento che in Italia si è dispiegato con Genova 2001 credo che abbia molto a che fare con quella scelta di autonomia e liberazione dalla gabbia “governista”, eppure non abbiamo costruito l’altro mondo possibile anzi quando abbiamo tentato nella primavera del 2003 di portare alla sfida del consenso l’allargamento della sfera dei diritti sociali (art.18) abbiamo registrato una sonora sconfitta.
Il movimento non ha avuto la forza e la determinazione di innestarsi nelle dinamiche di contraddizione territoriali e si è lentamente spento.
A quell’assemblea tuttavia ho risentito attorno a me la voglia di partecipazione che riscontravo intorno al periodo di Genova 2001.
In ballo questa volta ci sono le elezioni amministrative di Massa e della Provincia, Rifondazione Comunista è decisa a raccogliere la sfida del governo cittadino ed a costruire assieme a Verdi, PDCI e Sinistra Democratica una lista in grado di sfondare la soglia della marginalità e guardare da pari a pari il Partito Democratico, magari aprire anche delle contraddizioni al suo interno ed inserire elementi di innovazione programmatica nella prossima amministrazione.
A quell’assemblea, a cui ripeto non sono intervenuto perché non avevamo discusso la questione, dal palco da più interventi è stata espressa la necessità di un confronto ampio con tutte le realtà della sinistra rispetto al tema del governo del territorio, cosa facciamo organizziamo qualcosa anche noi? Lanciamo delle questioni primarie? Lunedì sera prossimo facciamo la riunione politica e discutiamone se volete..
Come al solito sono andato un po’ a braccio ma il tempo è sempre più tiranno,
saluti simo.
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