venerdì 24 ottobre 2008

Dall'attivo dei delegati di CGIL-CISL-UIL

VERSO LO SCIOPERO GENERALE.

si è svolto questa mattina presso la struttura del CSI in via marina vecchia a Massa, l'attivo dei delegati di CGIL-CISL-UIL convocato sul tema della grave crisi occupazionale che ha investito il territorio.

Nei commenti il testo dal documento votato all'attivo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'attivo unitario dei quadri e dei delegati riunito a Massa il 24.10.2008 in riferimento alla
situazione occupazionale della Provincia di Massa Carrara ed in generale alla situazione economica e sociale provinciale,
esprime forte preoccupazione per l'impatto sociale che le vicende della EATON e dell'Italcementi di Massa, della ICA di Pallerone e di N.C.A. di Marina di Carrara così come per le altre situazioni di crisi presenti potranno avere sull'intera collettività ,
un impatto che in termini occupazionali potrà comportare una perdita a breve di 1500 posti di lavoro tra lavoratori diretti e indiretti.
Una ferita che il nostro territorio non potrà sopportare.
Una provincia già duramente provata dalle dismissioni delle aziende a partecipazione statale avvenute negli anni 80 alle quali non ha seguito una piena e adeguata reindustrializzazione e che è stata oggetto invece di un impoverimento delle attività manufatturiere ,
nella quale una terziarizzazione non governata e un uso improprio e incontrollato delle aree industriali hanno favorito la rendita ed impoverito la capacità occupazionale sia in termini di quantità che di qualità.
Una provincia dove sono ancora irrisolti gravi handicap per la capacità attrattiva e di sviluppo del territorio come la questione delle bonifiche e la realizzazione o potenziamento di vitali infrastrutture come tra le altre il PRG del Porto di Marina di Carrara e la realizzazione del porticciolo turistico.
Dove il settore lapideo non riveste in termini occupazionali quel ruolo che dovrebbe avere e per il quale si ritiene indispensabile la valorizzazione del distretto apuo versiliese,
la scelta produttiva della filiera soprattutto mediante l'istituzione del marchio di certificazione del marmo lavorato in loco e non dell'escavato ,
l'innalzamento e la diffusione delle professionalità e la managerialità,
il graduale superamento della frammentazione dimensionale presente e per il quale al contrario si ritiene assolutamente sbagliato e controproducente il permettere un attività di estrazione non controllata e l'investire nel ruolo delle attività di commercio delle scaglie, scelte poco conciliabili con la tutela ambientale ,che poco offrono in termini di occupati e di ricaduta economica per la collettività..
Nella considerazione di quanto potrà rappresentare per il territorio l'intero ciclo di lavorazione inerente la nautica da diporto conseguentemente si dovranno realizzare quelle scelte infrastrutturali che il settore necessita e la cui mancanza comporta oggi il prevalere in loco di segmenti di lavorazioni che si limitano alla costruzione degli scafi e non alla rifinitura rappresentando attualmente poco in termini di qualità del lavoro e professionalità e molto in termini di impatto ambientale e di lavorazioni a rischio.
Continuiamo a ritenere un valore imprescindibile non solo per Massa Carrara ma per tutta la Toscana e per l'intero paese il mantenimento della vocazione produttiva di NCA.
Solo la produzione navalmeccanica potrà garantire lavoro agli 800 addetti, solo con l'entrata in Fincantieri crediamo si possa assicurare a NCA di continuare a costruire navi.
Nei confronti di questi problemi giudichiamo irresponsabile l'atteggiamento delle associazioni imprenditoriali, che abdicando al ruolo che gli sarebbe proprio di soggetti attivi di sviluppo ritengono opportuno non promuovere quegli investimenti in innovazione e qualità del prodotto necessari a risollevare l'economia territorio.
Davanti a questi problemi chiamiamo in causa tutti i soggetti in campo,il governo nazionale, le istituzioni locali e regionali, ed anche le associazioni datoriali affinchè ognuno svolga il proprio ruolo.
Il territorio ha bisogno di scelte, ha bisogno di salvaguardare e incrementare le attività manufatturiere, ha bisogno di realizzare quelle priorità che in maniera unanime le istituzioni locali hanno condiviso con noi nel documento sulle priorità del territorio e confermare senza ulteriori ritardi i percorsi che vi avevamo individuato.

Dobbiamo coinvolgere la regione toscana in questi nostri obiettivi ed in particolare nell'azione di salvaguardia delle aree industriali utilizzando a pieno gli strumenti a disposizione del Consorzio Zona Apuano come il fondo di rotazione e ridefinendone ruoli e competenze.
.Non può essere accettato il declino economico di un intera provincia,
non possiamo permettere la chiusura di EATON dettata esclusivamente da calcoli di puro profitto ed incurante delle professionalità e del senso di responsabilità dei suoi 345 lavoratori .
Chiediamo sicurezza per i lavoratori e le lavoratrici di Italcementi o dell'ICA e rifiutiamo qualsiasi riconversione produttiva di NCA non voluta dall'intero territorio in maniera unanime ,
vogliamo per il nostro territorio un futuro di sviluppo e di lavoro scioperemo per questo.