mercoledì 31 ottobre 2007

SABATO 27 OTTOBRE ore 19.00.
Melma e liquami fuoriescono dal depuratore delle “Querce” i residenti sono al limite della sopportazione.


Martedì 30 ottobre si è svolta presso il “circolo delle bocce” di viale Roma un’assemblea popolare convocata a seguito dello sversamento di liquami e schiume in via San Giuseppe Vecchio (le Querce) il sabato precedente.
Tanto per capirci, non per una volgarità dell’ultima ora, la strada, le auto parcheggiate erano piene di merda, nel senso che decine di metri quadrati di asfalto erano come una fanghiglia melmosa che ha provocato anche degli incidenti.

Vado al circolo e cerco di farmi un’idea della situazione che riporto e metto a disposizione dei compagni.
La sala è stracolma di gente, ci saranno state quasi cento persone, prendono la parola due tecnici di GAIA (la società che gestisce il depuratore) e sostanzialmente questa è la situazione che presentano:
Dal punto di vista tecnico lo sversamento è stato provocato da un anomalo flusso di sostanze non biologiche all’interno delle vasche di depurazione, in sostanza oltre che il letame, si ipotizza che degli oli e/o sostanze di scarto provenienti da attività industriali siano state immesse nella rete fognaria
Le vasche, che depurano le acque tramite procedimento biologico venivano così investite da questa sostanza, non ancora precisamente individuata e non essendo adatte a questo tipo di depurazione, subiscono una reazione chimica incontrollata producendo l’eccesso di schiuma che si è riversato in strada.
L’impianto delle Querce è inadatto per la quantità di acque che deve depurare e prevedibilmente entro un anno sarà sostituito con uno in costruzione all’interno della ex Farmoplant. Quindi per una impianto che deve essere comunque abbandonato non si possono prevedere interventi troppo onerosi.
Sono state elencate tutte le fasi di costruzione del nuovo depuratore, che hanno suscitato diverse proteste poiché sono emerse con evidenza e rabbia le solite lungaggine ed incompetenze burocratiche

Spero di non essermi dimenticato nulla, le cose più importanti emerse dai tecnici sono quelle sopra elencate.

Dal pubblico si leva subito una osservazione inerente l’allaccio del Comune di Montignoso al depuratore delle Querce; in sostanza un signore ha chiesto per quale motivo se il depuratore non era in grado di smaltire le acque provenienti da Massa è stato autorizzato l’allaccio del Comune di Montignoso. I due tecnici hanno sostanzialmente risposto che si è trattato di una decisone non dipendente dalle loro volontà.
Altri interventi chiedevano immediatamente la chiusura del depuratore, altri ancora in una comprensibile rabbia dettata dalla drammaticità della situazione lanciavano epiteti e prese in giro contro gli amministratori.

Io sono rimasto colpito dalla sostanziale compostezza di quell’assemblea, dalla pazienza con cui la gente delle Querce sopporta (mi hanno detto da 30 anni) quella situazione, fondamentalmente in questi 30 anni alle Querce hanno respirato (perdonate ancora il linguaggio) della gran merda senza mai sconfinare in proteste che imponessero il rispetto del diritto alla salute ed alla qualità della vita.

Emerge in quell’assemblea un elemento costante all’interno delle mobilitazioni popolari, una sostanziale incapacità nel fare diventare istanza di lotta, vera ed irriducibile, l’insieme delle incazzature, delle rabbie, delle frustrazioni accumulate in anni di disagi e soprusi.

Una signora ha detto una cosa che mi ha colpito, “qui ci dovrebbe essere tutta Massa, perché tutti i cittadini devono sentire la responsabilità di quello che noi subiamo da decenni”, io credo che quella signora abbia ragione e che un ragionamento inerente il nostro essere soggetto politico, che parla al territorio e riparte dai bisogni, debba fare proprio questo assunto ed incominciare a produrre mobilitazioni in questo senso.

Scrivo e metto tutto nel blog, lunedì se ne parla alla riunione, ore 17.30 Mondoperaio.

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