lunedì 8 giugno 2009

SABATO 13 GIUGNO MANIFESTAZIONE A PISA IN DIFESA DI REBELDÌA, PARTENZA ORE 17:00 PIAZZA SANT'ANTONIO

Dopo un anno dalla grande manifestazione del 7 giugno del 2008 che ha permesso al Progetto Rebeldìa di resistere per altri 12 mesi in via Battisti, le istituzioni di questa città hanno deciso nuovamente ed in maniera ancora più decisa di attaccare il cuore della nostra esperienza. Il 18 giugno saremo chiamati in tribunale per il processo di sfratto da via Battisti. L'intenzione questa volta è ancora più chiara: il Progetto Rebeldìa, come spazio pubblico in cui attività e culture diverse, si intrecciano, non deve esistere più in questa forma.
Per questo vi rivolgiamo un appello per costruire una difesa collettiva del Progetto Rebeldìa e di ciò che significa contro i potenti di questa città, un appello per scendere tutti insieme di nuovo in piazza il 13 giugno.Il nostro appello è così rivolto a tutte e tutti coloro che credono e lavorano quotidianamente perché un’altra città sia veramente possibile... Il nostro appello è rivolto a tutte e tutti coloro che non sono disposti ad accettare quella restrizione della democrazia e dei diritti, che nel nostro paese e nella nostra città si vuole realizzare. Il nostro appello è rivolto a tutte e tutti coloro che credono nella partecipazione dal basso, nel quotidiano fare società, contro ogni guerra globale permanente, contro il predominio del mercato, contro il razzismo, contro la precarietà del lavoro e della vita, per il rispetto dell'equità sociale, dei diritti e della salvaguardia ambientale. Il nostro appello è rivolto a tutte e tutti coloro che in questi anni hanno lavorato con il Progetto Rebeldìa, l’hanno intercettato, hanno partecipato ad iniziative ed assemblee, fatto spettacoli e concerti, o sono semplicemente venuti a trascorrere una serata . ...(continua sui commenti)
www.rebeldia.net
Treni per raggiungere Pisa:
1-partenza da Massa ore 15:16, arrivo a Pisa ore 15:51
2-partenza da Massa ore 16:16, arrivo a Pisa ore 16:51

2 commenti:

La Comune ha detto...

L’amministrazione comunale di fatto vuole cancellare questa esperienza e in più di un tre e mezzo non ha mai dato nessuna risposta alle nostre richieste di integrazione nell’area di via Battisti per garantire la continuità, l’unità, la stabilità ed il radicamento territoriale delle nostre attività.
Non ha dato alcuna risposta a nessuna delle nostre domande provando sistematicamente a dividere la nostra esperienza, cosa che puntualmente non è mai riuscita a fare.

Si tratta, dunque, di un problema di volontà politica, di come si intende il concetto stesso di riqualificazione di un’area della città, di decidere su quali progetti si vuole investire. In questi giorni, inoltre, si sta cercando di provare a stringere il cerchio contro di noi e il 18 giugno è fissata in tribunale l'udienza di sfratto da via Battisti, mentre altri 16 attivisti di Rebeldìa in questi giorni verranno processati per l'occupazione avvenuta nel 2003 dello stabile dell'ex-Asnu, da cui è nata un'esperienza sociale che ormai vive ed agisce in città da 6 anni.
Sei anni di storia che ora qualcuno vuole pensare di cancellare usando processi e sfratti.
Per questo abbiamo deciso di convocare una grande manifestazione cittadina per il 13 giugno a difesa del Progetto Rebeldìa. Il Progetto Rebeldìa non è solo una rete di 30 associazioni, non è solo uno spazio sociale per decine di attività, un luogo di incontro e produzione politica e culturale per centinaia di soggetti. Il Progetto Rebeldìa è una pratica quotidiana di cittadinanza, uno spazio pubblico ed includente, un luogo prezioso in una società che divide, marginalizza e mette in concorrenza. Il Progetto Rebeldìa vive e lavora nel quartiere della stazione, e qui vogliamo essere integrati, perchè pensiamo di essere un fattore di riqualificazione fondamentale in un contesto sociale desertificato, in una zona di frontiera.
Questa manifestazione vuole essere una occasione per l’altra città che non si piega alle speculazioni edilizie, al lavoro nero, alla repressione nei confronti dei migranti, per prendere parola, per continuare un cammino. Questa manifestazione vuole essere l’occasione perché oggi i movimenti e le reti sociali diffuse in città mandino un messaggio chiaro all'amministrazione guidata dal sindaco Filippeschi che inneggia alla tolleranza zero, allo sgombero dei campi rom, al restringimento degli spazi sociali, alla precarietà ed alle esternalizzazioni dei servizi, alla trasformazione delle grandi aree pubbliche in residenze di lusso per una Pisa a misura solo di pochi.
Noi pensiamo ad un’altra città fatta di luoghi aperti e corpi liberi di circolare, dove l’invisibile diventa visibile. E’ questa la città che vogliamo a fronte di una Pisa sempre più povera nella capacità di garantire realmente l’accesso ai servizi, alla scuola, alla sanità, alla casa. Non vogliamo una città in mano agli imprenditori e ai grandi proprietari immobiliari, che rischia di vedere il suo territorio sempre più devastato. Vogliamo invece una città che si sviluppa grazie alla partecipazione, una città di tutte e tutti coloro che la abitano, a cui devono essere riconosciuti uguali diritti nella sostanza oltre che nella forma. La città che noi stiamo costruendo investe sull’incontrarsi e mescolarsi delle differenze, capace di rispondere ai bisogni della sua multiforme cittadinanza;
una città generosa delle sue strade e delle sue piazze, dei suoi mille edifici di proprietà pubblica da sottrarre alla speculazione e all’incuria, capace di aprire le scuole e le università ai quartieri, impedendo la costruzione di ghetti e l’innalzarsi di muri tra chi vi abita, lavora, studia, vive. Una città che pensa il proprio futuro in cui sia riconosciuto che lo sviluppo culturale e il fermento artistico, necessari per la crescita sociale e civile di una città e dei suoi cittadini, hanno bisogno di spazi per poter nascere, crescere e arricchirsi.

La Comune ha detto...

Difendere Rebeldìa e vincere la battaglia perché il Progetto rimanga in via Battisti è l’occasione per tutte e tutti noi per iniziare a costruire questa città che non c’è.
Difendere Rebeldìa oggi significa schierarsi dalla parte degli ultimi, di chi non ha riconosciuti i propri diritti e viene sempre più criminalizzato o marginalizzato nei luoghi di lavoro e per le strade.
La nostra proposta è quella di ripartire dalla manifestazione del 13 giugno per costruire un’altra idea di città, ripartire da un lavoro nei quartieri a cominciare da quello dello stazione moltiplicando esperienze come quelle del Progetto Rebeldìa che lì è e lì pensiamo che debba rimanere.
E’ ora di prendere la parola, è il momento di scendere in piazza, E’ il nostro tempo, è il tempo di difendere il Progetto Rebeldìa.
Vi invitiamo tutti ad una assemblea cittadina a Rebeldìa giovedì 28 maggio alle ore 21.30 per discutere insieme del 13 giugno.

Progetto Rebeldía:
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