
11 febbraio 2009, GUIDO ROSSA: UNA DELLE PAGINE PIU' DRAMMATICHE DEL MOVIMENTO OPERAIO IN ITALIA.
si è svolta questa mattina presso lo stabilimeto Eaton di Massa la confereza stampa di presentazione dell'iniziativa per il trentennale dell'assassinio di Guido Rossa.
Con presenza di Paolo Gozzani (Cgil) Nino Ianni (Anpi) Luca Angeli ( La Comune) e Alessio Castelli ( Fiom) le sigle promotrici hanno rimarcato l'importanza dell'iniziativa nell'ottica della costruzione per le giovani generazioni, soprattutto quelle più sensibili alle problematiche sociali, di una cornice di riferimento storico-culturale in grado di prevenire ogni ambiguità e confusione su un periodo drammatico della storia del nostro Paese e del Movimentp Operaio.
Guido Rossa ha pagato con la vita la propria coerenza sindacale e politica, il proprio coraggio civile che gli ha impedito di tacere.
Il suo assassinio è stato, aldilà delle drammatiche dinamiche materiali, la conseguenza diretta di un progetto politico che aveva i propri cardini culturali:
-nell'auto-proclamazione a rappresentanti degli interessi supremi della classe operaia.
-nella convinzione di poter utilizzare l'omicidio politico come strumento di lotta.
Le Brigate Rosse pensavano di essere state investite della delega ad agire in nome e per conto della classe operaia ed in questa loro pratica si sono elevate a giudici ed esecutori di condanne a morte e ferimenti.
In una progressiva spirale di scontro con lo Stato, che alla fine le ha travolte e seppelite assieme a chi sperimentava forme di radicalità politica e sociale, del tutto estranee alla lotta armata, inevitabilmente rimaste schiacciate in questa progressiva deriva militare.
Questo è quello che vorremmo venisse trasmesso ai numerosi giovani che ci auguriamo partecipino, assieme alla cittadinanza tutta, all'iniziativa di Mercoledì 11 Febbraio presso il csa La Comune di Massa.
CONTRIBUTI VIDEO
http://www.youtube.com/watch?v=9BJqDrzGOQ0
http://www.youtube.com/watch?v=19WvC5SIn8A

La riunione ha approvato le prossime iniziative del centro sociale (quella sull'antifascimo è in via di definizione, il testo del volantino è mostrato nel post sotto)
La necessità di ricordare Guido Rossa: riunione preparatoria dell'iniziativa LUNEDI' 19 GENNAIO ore 17.00 al centro sociale (sono state invitate le organizzazioni politiche e sociali antifasciste con cui intendiamo costruire l'iniziativa).
Testo del volantino che è stato diffuso in città:
È l'alba di una fredda giornata d'inverno. Un uomo si prepara ad uscire per raggiungere la fabbrica dove lavora. Saluta la moglie. Esce, si guarda intorno. Sale sulla sua vecchia Fiat. Sta per metterla in moto. Poi un rumore cupo e assordante, il finestrino di destra va in frantumi. Spunta la canna di una pistola. È un attimo. Un colpo poi un altro. L'uomo viene ferito i suoi aggressori si allontanano, ma non è finita. Uno di loro si ferma, torna indietro, si avvicina all'auto prende la mira e spara di nuovo, spara per uccidere.
È così che il 24 gennaio del 1979, a Genova, un gruppo di fuoco delle Brigate Rosse uccide Guido Rossa, operaio dell’Italsider. Rossa, militante della Cgil e del Partito Comunista, aveva denunciato un suo compagno di lavoro, Francesco Berardi. Lo aveva visto mentre lasciava dei volantini delle Brigate Rosse in fabbrica. Non era stato l'unico e vederlo, ma fu l'unico a firmare la denuncia e a testimoniare al processo facendolo condannare. Una scelta coraggiosa per quegli anni, che in tanti non ebbero mai il coraggio di fare.
All’Italsider, nel Marzo del 1978, le Brigate Rosse avevano sparato alla gambe al dirigenti Liberti, il clima in fabbrica era pesantissimo e qualsiasi lotta veniva criminalizzata.
Il sindacato decise di potenziare il servizio d’ordine interno allo stabilimento.
Guido Rossa che era fra i sindacalisti più attivi, sorprese Berardi dopo che aveva lasciato dei volantini che inneggiavano alla lotta armata.
Tutto il consiglio di fabbrica era schierato, da sempre, contro le Brigate Rosse ma al momento di firmare la denuncia si tirarono tutti indietro: a parte Guido Rossa.
Firmando la denuncia contro Berardi, che in seguito si suiciderà in carcere, aveva firmato la propria condanna a morte.
I Brigatisti lo uccidono e colpiscono così per la prima volta un operaio comunista.
Ai suoi funerali parteciparono oltre 250.000 persone, la commozione e la rabbia nelle fabbriche genovesi fu enorme.
In tanti si ritennero politicamente e moralmente responsabili per avere lasciato solo Guido Rossa.
Ricordare Guido Rossa per non dimenticare cosa hanno significato, nel nostro Paese, le fughe in avanti e la convinzione di poter trasformare la società attraverso gli omicidi politici e i deliri di onnipotenza.
Ricordare Guido Rossa affinchè le giovani generazioni che si affacciano alla militanza abbiano il suo
esempio come tassello fondamentale della propria coscienza politica in costruzione.
Ricordare Guido Rossa:
È così che il 24 gennaio del 1979, a Genova, un gruppo di fuoco delle Brigate Rosse uccide Guido Rossa, operaio dell’Italsider. Rossa, militante della Cgil e del Partito Comunista, aveva denunciato un suo compagno di lavoro, Francesco Berardi. Lo aveva visto mentre lasciava dei volantini delle Brigate Rosse in fabbrica. Non era stato l'unico e vederlo, ma fu l'unico a firmare la denuncia e a testimoniare al processo facendolo condannare. Una scelta coraggiosa per quegli anni, che in tanti non ebbero mai il coraggio di fare.
All’Italsider, nel Marzo del 1978, le Brigate Rosse avevano sparato alla gambe al dirigenti Liberti, il clima in fabbrica era pesantissimo e qualsiasi lotta veniva criminalizzata.
Il sindacato decise di potenziare il servizio d’ordine interno allo stabilimento.
Guido Rossa che era fra i sindacalisti più attivi, sorprese Berardi dopo che aveva lasciato dei volantini che inneggiavano alla lotta armata.
Tutto il consiglio di fabbrica era schierato, da sempre, contro le Brigate Rosse ma al momento di firmare la denuncia si tirarono tutti indietro: a parte Guido Rossa.
Firmando la denuncia contro Berardi, che in seguito si suiciderà in carcere, aveva firmato la propria condanna a morte.
I Brigatisti lo uccidono e colpiscono così per la prima volta un operaio comunista.
Ai suoi funerali parteciparono oltre 250.000 persone, la commozione e la rabbia nelle fabbriche genovesi fu enorme.
In tanti si ritennero politicamente e moralmente responsabili per avere lasciato solo Guido Rossa.
Ricordare Guido Rossa per non dimenticare cosa hanno significato, nel nostro Paese, le fughe in avanti e la convinzione di poter trasformare la società attraverso gli omicidi politici e i deliri di onnipotenza.
Ricordare Guido Rossa affinchè le giovani generazioni che si affacciano alla militanza abbiano il suo
esempio come tassello fondamentale della propria coscienza politica in costruzione.
Ricordare Guido Rossa:
OPERAIO COMUNISTA DELL'ITALSIDER

Il periodo necessario a prepare le prossime iniziative (quella su Guido Rossa e sull'antifascismo) ci dà la possibilità di avviare alcuni lavori ormai non rinviabili, l'autofinanziamento che si produce con le iniziative serve a questo: a creare locali sempre più agibili ed accoglienti.
Domenica 18 Gennaio (nel pomeriggio) pulizia e sistemazione della zona davanti allo Skate-Park e quella antistante la sala centrale.
A promuovere la giornata i ragazzi della "Tana delle Tigri" lo skatepark della Comune!
A presto!!!
10 commenti:
Povero Guido.. Dopotutto, anche se il pci e la cgil denunciavano (facendo veri e propri schedare che facevano arrivare alle questure) TUTTI i compagni colpevoli di non militare nelle fila di quel partito-stato della democratica solidarietà nazionale (che orchestrò 3 colpi di stato, effettuò stragi pagando manovalanza fascista quando non direttamente tramite i propri servizi segreti che erano "TUTTI DEVIATI".. ma vabbè) che differenza faceva? la linea era quella: l'austerità, difendere i "valori costituzionali, la responsabilità istituzionale..e magari ci fosse scappato poi un ministero con l'entrata al governo "delle masse popolari".. mah.. buoni e cattivi, con lo stato delle stragi e delle trame o contro.. Come allora: "nè con lo stato, nè con le br".. poi che il movimento sia rimasto spiazzato dall'avventurismo folle e da certe azioni avventate e controproducenti di ALTRI gruppi impazziti di retorica tardo -marxista-leninista come le br non lo nega nessuno, è oggettivo.. ma da qui a prendere posizione insieme a quello stato di pazzi e di assassini appoggiato e sostenuto anche da quei paladini del pcismo (e scusatemi se li definisco stalinisti ma lo erano) alla Rossa.. ce ne vuole di coraggio per martirizzarli
Con tristezza
ma che cazzo dici?
Il Pci organizzava i colpi di stato? Le stragi fasciste?
Le Br saranno stati qualche migliaio in Italia il Pci aveva più di due milioni di iscritti!!!
Io mi sono iscritto al Pci proprio dopo che Rossa era stato ammazzato.
Torniamo sulla Terra!
Appunto, torniamo sulla terra e guardiamo la realtà storica.. d'accordo sui numeri che fornisci ma a parte questo che conta poco circa quello che volevo dire.. la dc organizzava con tutti i suoi apparati (dai servezi segreti ai gruppi paramilitari di estrema destra) la repressione verso tutti i movimenti sociali, proprio quelli che si creavano fuori dal pci, con l'attraversamento delle personalità migliori all'epoca.. e dal '77 (si, la paura del golpe post chile '73, tutto quello che vuoi) il tuo caro pci è CHIARAMENTE schierato con quello stato e ontro quei movimenti.
E quello stato non era assolutamente difendibile da un comunista che ha a cuore quelli che sono da sempre i valori che contraddistinguono l'estrema sinistra.. poi se ti fa piacere ti ribadisco la distanza abissale con le brigate rosse.. ma non ce ne è bisogno a patto che non venga schedato a priori coi "cattivi" dell'epoca.. sarebbe bello parlare con tutte quelle migliaia di persone che hanno assaggiato il carcere per ogni cazzata possibile grazie alle informazioni passate
dagli eroici militanti del partito comunista al ministero dell'interno.. delle decine di migliaia che sono stati dentro era una percentuale minima quella degli appartenenti a Prima Linea (circa 1000) o alle BR (sempre sul migliaio) o cmq ad "organizzazioni armate"..
Kollettiv ha le idee un pò confuse a partire dai numeri....i militanti che sono transitati nelle patrie galere sono circa 5000, assolutamente non decine di migliaia, non scriviamo bischerate....in galera non ci si finiva per delle cazzate....erano tempi in cui si sparava e si moriva....erano brutti tempi.....Guido Rossa ha avuto il coraggio che è mancato a tanti di andare fino in fondo e di dire le cose come stavano. La ragione delle pistole, la convinzione di rappresentare gli interessi della classe operaia voleva prendere il sopravvento su organizzazioni composte da milioni di lavoratori.
Comunque bene che fra i giovani si parli di quel periodo perchè è una della pagine più cupe e tristi del movimento operaio.
in gamba ragazzi!
Sinceramente.. non che mi diverta a intervenire.. sicchè evitiamo di fare disinformazione.. 5000 saranno quelli stati dentro per "banda armata" appartenenti a br, pl, o una qualsiasi delle altre 200 sigle armate minori dell'epoca .. ma non si finiva dentro solo per quello.. l'esperienza carceraria l'hanno vissuta molte più di 5000 persone.. e cmq quello che mi premeva da subito evidenziare non è il gioco dei numeri bensì il ruolo del pci e di tutti i "rossa" in quella mattanza.. un triste ruolo
Il senso dell'iniziativa non è quello di difendere la linea politica del pci di allora, semmai quello di raccontare come è finita la storia di un movimento fortissimo, che dal '68 si era prolungato - inspiegabilmente e così forte solo in Italia- fino al 77 e successivi anni.
Un'iniziativa che ha il coraggio di rompere quel velo di silenzio dietro cui si nasconde, a volte, un atteggiamento di assoluzione nei confronti delle br, presente in certe persone che parlano in un modo al bar e in un altro nelle assemblee.
Le br hanno creato le condizioni (uccidendo Moro, Rossa...) affinché fosse spazzato via un movimento forte e radicale(di cui avevamo discusso l'anno scorso presentando il libro "Gli Autonomi") che non è più riuscito a riemergere durante tutti gli anni 80, che nei '90 ha lasciato le tenebre e che solo nel 2001 è risorto a Genova(nel suo giorno più breve).
Di quest'altra storia, cioè di come invece è finito il movimento 'no global', parleremo la prossima volta.
Luca
che iniziativa infame...
Guido Rossa è un esempio di coerenza e dignità operaia, infame è chi uccideva persone indifese auto-nominandosi paladino della classe operaia.
Ma a scuola che cavolo vi insegnano? O che cosa avete appreso in tanti anni di militaza politica?
Comunque complimenti per l'iniziativa.
quanta confusione a quei tempi!
Sono passati 30 anni!
Non so se riesco a passare ma è stato importante avere fatto un momento di ricordo.
bisogna ricordare!!!
Soprattutto per i ragazzi di oggi!
ciao
Per fortuna a scuola non ho inglobato tutto le boiate che più di tutto hanno cercato di insegnarmi: indivudualismo, competizione, arrivismo.. mentre nella militanza politica ho capito di non fidarmi dei partiti comunisti e dei loro giochi.. Il comunismo non lo fa il partito ma il proletariato!
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