Mettiamo in rete il comunicato stampa del consigliere comunale della Sinistra Arcobaleno Simone Ortori, che commentando le mobilitazioni di questi giorni, lancia un appello alla costruzione della campagna referendaria contro la legge Gelmini.
La straordinaria mobilitazione del mondo della scuola, che tiene insieme studenti, corpo docente, famiglie e personale tecnico amministrativo disegna un Paese diverso da quello dei sondaggi del Presidente del Consiglio Berlusconi.
Lo sciopero generale di oggi è l'inizo di una nuova stagione lotte per i diritti di cittadinanza in Italia, la Sinistra non mancherà all'appello che viene da settori significativi di società, che chiedono un referendum abrogativo della legge-Gelmini.
Mi auguro che in tempi brevi si possa costituire anche a Massa un comitato per l'indizione del referendum aperto a tutti quei soggetti che sono protagonisti di questa protesta che rappresenta un grande esercizio di democrazia.
Dobbiamo sforzarci di mantenere al centro i contenuti moltiplicando le occasioni di confronto ed approfondimento, come quella organizzata ieri dagli studneti del liceo classico al Teatrino dei Servi.
La partecipazione di esponenti della Fiom all'assemblea è significativa e testimonia la maturità di questi ragazzi che si rendono perfettamente conto del dramma sociale che sta attraversando il nostro territorio.
Il progetto di smantellamento degli istituti della formazione pubblica si sconfigge con l'informazione, la conoscenza ed un programma di Governo alternativo che recuperi risorse per la formazione dalla tassazione delle rendite e da una seria politica di recupero dell'evasione fiscale.
Lo sciopero generale di oggi è l'inizo di una nuova stagione lotte per i diritti di cittadinanza in Italia, la Sinistra non mancherà all'appello che viene da settori significativi di società, che chiedono un referendum abrogativo della legge-Gelmini.
Mi auguro che in tempi brevi si possa costituire anche a Massa un comitato per l'indizione del referendum aperto a tutti quei soggetti che sono protagonisti di questa protesta che rappresenta un grande esercizio di democrazia.
Dobbiamo sforzarci di mantenere al centro i contenuti moltiplicando le occasioni di confronto ed approfondimento, come quella organizzata ieri dagli studneti del liceo classico al Teatrino dei Servi.
La partecipazione di esponenti della Fiom all'assemblea è significativa e testimonia la maturità di questi ragazzi che si rendono perfettamente conto del dramma sociale che sta attraversando il nostro territorio.
Il progetto di smantellamento degli istituti della formazione pubblica si sconfigge con l'informazione, la conoscenza ed un programma di Governo alternativo che recuperi risorse per la formazione dalla tassazione delle rendite e da una seria politica di recupero dell'evasione fiscale.
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ROMA - Avviso agli occupanti di tutte le scuole d'Italia: chi impedisce agli altri di studiare sara' denunciato. Dopo giorni di cortei, proteste, scontri e occupazioni contro il decreto Gelmini, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, annuncia la linea dura, attirandosi le critiche dell'opposizione e degli studenti. ''Finora - spiega il ministro - il fenomeno delle occupazioni rientra in manifestazioni fisiologiche di dissenso, la continuita' didattica e' garantita''.
Ma per evitare il dilagare degli istituti autogestiti dai ragazzi, la scelta e' quella di inasprire la risposta: per chi occupa abusivamente scuole e universita', scattera' cosi' la denuncia. L'obiettivo sarebbe quello di colpire i leader della protesta - persone ben conosciute, spesso 'veterani' delle occupazioni - in maniera da frenare l'effetto-valanga in corso. Sistemati gli occupanti, il ministro ridimensiona la manifestazione di oggi a Roma per lo sciopero della scuola. ''Ho letto - fa sapere - che a Roma ci sarebbe stato un milione di persone. Purtroppo c'e' il vezzo di moltiplicare per dieci le cifre reali, anche se 100mila persone sono comunque tante''.
E comunque, aggiunge, ''abbiamo monitorato e gestito in modo impeccabile le manifestazioni''. Con cio' assolvendo le forze dell'ordine messe sotto accusa dall'opposizione per gli scontri di ieri a piazza Navona. Sulla vicenda sara' comunque il sottosegretario all'Interno, Francesco Nitto Palma, a riferire alla Camera.
LA SCUOLA SI FERMA, CORTEI E PROTESTE DA NORD A SUD
Un lungo corteo di protesta a Roma, dove secondo i sindacati sono in strada un milione di persone per lo sciopero generale contro la "riforma" Gelmini. Iniziative, manifestazioni, proteste e lezioni in strada in tutta Italia, da Bolzano a Palermo. Il giorno dopo l'approvazione in legge del decreto 137 sul maestro unico non si ferma il dissenso del mondo della scuola che si è dato appuntamento a piazza del Popolo a Roma per il comizio finale - con tanto di Inno di Mameli - dello sciopero generale indetto da Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. Ma in tutta la Capitale sono stati segnalati cortei, dalla Sapienza fino al Grande Raccordo Anulare, dove dai pullman bloccati nel traffico sono scesi i manifestanti che hanno iniziato a dirigersi verso le stazioni della metropolitana o organizzato sit in nei parcheggi.
Gli studenti universitari hanno srotolato un nastro bianco e rosso di fronte all'ingresso principale del ministero dell'Istruzione come ''a chiudere'' simbolicamente il dicastero. ''Chiudiamo il ministero, apriamo le scuole e le universita' - dice una studentessa col megafono - Non ci fa paura la polizia e i militari nelle strade''. Da poco la manifestazione ha ripreso a camminare in direzione della stazione Trastevere. ''Ci rimettiamo in cammino e continuiamo a bloccare la citta' - dice un altro studente -. La citta' e' nostra''. Secondo gli organizzatori la coda del corteo degli universitari si trova ancora dalle parti di Largo Argentina
Secondo i dati parziali rilevati alle ore 14:30 dal Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca e comunicati direttamente dalle scuole, la partecipazione allo sciopero e' stata pari al 57,1%. Su 452.105 dipendenti tenuti al servizio hanno scioperato in 258.152.
Dopo gli incidenti di ieri in piazza Navona nessuna segnalazione è arrivata questa mattina. Il corteo romano è partito in un clima sereno e sotto un cielo carico di pioggia poco dopo le 9, aperto dai bambini delle elementari con mamme e maestre, da leader sindacali di settore e nazionali come Guglielmo Epifani e Luigi Angeletti, e da quelli del centrosinistra, tra i quali Walter Veltroni, gli ex ministri Giuseppe Fioroni, Fabio Mussi, Rosy Bindi, Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero. Numerosi accanto ai docenti e al personale della scuola anche gli studenti, che si sono contati in oltre 100 mila. "Il governo dovrebbe avere il desiderio di ascoltare la protesta", ha detto Veltroni, mentre Rosy Bindi ha sottolineato che "questa gente non rappresenta un bacino elettorale: ci sono anche molte persone del centrodestra". Di diverso parere la maggioranza: Maurizio Gasparri (Pdl) ha accusato le opposizioni di avere imbastito "una campagna di menzogne" invitandole "a smettere di rinfocolare la piazza". "La nostra protesta non si ferma - ha promesso il segretario generale della Cgil, Epifani, sottolineando la "giornata memorabile" e l'importanza del "momento di unità".
Per il leader della Uil Angeletti "lo sciopero della scuola è stato convocato per risolvere i problemi contrattuali e dei precari, bisogna quindi evitare ogni strumentalizzazione politica". Secondo i sindacali, lo sciopero generale ha bloccato tra il 70 e il 90% delle scuole di tutta Italia: in alcune, come quella dove insegna la sorella del ministro Gelmini, assente per "motivi di famiglia", si è aperto solo per garantire "il servizio di custodia e sorveglianza".
Non si contano le proteste nel resto del Paese. A Bolzano sono scesi in piazza insieme ragazzi di lingua italiana e tedesca; presidi e cortei anche a Trento; a Venezia gli studenti hanno sfilato sul Ponte della Libertà; lezioni in stazione a Trieste; a Torino l'orchestra del Teatro Regio ha suonato per gli studenti; a Genova è stata occupata la stazione Principe; a Milano concentramento e corteo organizzato per lo sciopero generale della scuola; a Bologna alla protesta ha partecipato anche Beppe Grillo; cortei di universitari a Napoli; genitori e bambini hanno sfilato a Bari; in Calabria sono segnalati cortei in tutte le città, con il blocco dell'accesso a Catanzaro; in Sicilia, da Palermo a Caltanissetta sono scese in strada 100 mila persone; in migliaia anche a Cagliari.
TORNANO LIBERI I DUE ARRESTATI DOPO SCONTRI
Arresti convalidati, ma tornano liberi senza alcun obbligo di firma, come aveva chiesto il pm, i due giovani, un militante di Rifondazione comunista, e un studente di destra di Blocco studentesco, arrestati ieri a Roma in piazza delle Cinque Lune, dopo gli scontri a piazza Navona. Oggi si è svolto il processo per direttissima nei confronti di Yassir Goretz, 33 anni, il militante di Rifondazione, e di Michele Bauml, 19 anni. Il primo è imputato di lesioni, per aver colpito un'agente mentre si divincolava e resistenza. Bauml, soltanto di resistenza.
Il pm Ciccarese aveva chiesto l'obbligo di firma per entrambi ma il giudice Digioia ha convalidato l'arresto disponendo la remissione in libertà senza alcuna misura. Il processo per entrambi è stato fissato al 17 novembre davanti al giudice monocratico. Davanti all'aula di tribunale a Roma ad attendere i due, Gortetz e Bauml, che dimostra molto meno dei suoi 19 anni ed è originario della Balduina, sono stati tenuti a distanza in aula e fatti uscire separatamente, le rispettive famiglie e in particolare i genitori. Goretz si è difeso, secondo il suo legale l'avvocato Arturo Salerni, spiegando che è intervenuto, chiamato dalle forze dell'ordine, proprio in virtù del suo ruolo di responsabile della sicurezza. Bauml era al seguito del corteo, non armato e avrebbe solo cercato di scappare per evitare di essere coinvolto negli scontri.
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