sabato 5 aprile 2008

Un successo la presentazione di "Figli della Farmoplant"

Venerdì sera la sala della Comune era gremita di gente –soprattutto giovani- per la presentazione de “Figli della Farmoplant”, il libro che ricostruisce la storia dello stabilimento chimico dal 1972 al 1988....(continua nei commenti)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve. Sto studiando presso la facoltà di Scienze per la pace di Pisa. Dovrei fare una breve relazione di politiche urbane e territoriali e avrei scelto come tema lo sviluppo della Zona Industriale Apuana e le sue conseguenze dal punto di vista sociale, ambientale e della salute. Uno dei temi centrali di questa relazione, come potete immaginare, è proprio la farmoplant. Purtroppo non ho potuto assistere alla conferenza di presentazione del libro. Vorrei sapere se il libro è in vendita, dove posso trovarlo ed eventualmente il prezzo.Vi ringrazio molto. Valeria vega78@alice.it

Anonimo ha detto...

Il libro è in vendita. Ti ho scritto una mail dove trovi informazioni pù dettagliate. Ciao
Luca

Anonimo ha detto...

i più sentiti complimenti a Simone Ortori per la sua vittoria elettorale, nella speranza che sia anche una vittoria per Pucci...

Anonimo ha detto...

mozza

La Comune ha detto...

ABBIAMO SPOSTATO IL RESTO DELL'ARTICOLO NEI COMMENTI PER DARE SPAZIO ALLE NUOVE NOTIZIE

...Per gentile concessione di Antenna 3 sono state proiettate le immagini simbolo della presenza Farmoplant a Massa Carrara, la nube tossica del 17 Luglio 1988, la carica della Polizia in piazza Aranci, le interviste ai cittadini.
Un grande applauso ha ricordato le figure di Augusto Puccetti e ed Alfonso Nicolazzi

Un pubblico attento ha seguito l’intervento del prof. Marco Della Pina che ha delineato il quadro toscano in cui a Massa nell’ottobre del 1987 si arrivò al referendum sul polo chimico, un regione -la Toscana- che divenne laboratorio di partecipazione popolare con i referendum di Massa-Carrara, Piombino e Rosignano Solvay.

Era presente l’assessore Lara Venè che ha illustrato come “Figli della Farmoplant” sia il primo studio organico sulla questione della presenza dell’industria chimica a Massa-Carrara e sui suoi effetti socio-ambientali, un libro importante per capire la struttura economica del nostro territorio, per non dimenticare una intensa stagione civile.
L’assessorato alla Cultura di Massa-Carrara ha sostenuto il progetto editoriale da cui in futuro nasceranno nuove iniziative fra cui la produzione di un documentario-video ed una mostra.

Successivamente ha preso la parola il prof. Marcello Palagi, animatore dell’assemblea permanente che ha ricordato come la battaglia contro la presenza Farmoplant a Massa-Carrara sia stata innanzitutto una battaglia di autoformazione culturale e scientifica, di persone che impararono a conoscere lo stabilimento da fuori, studiando quel groviglio di tubi e –soprattutto con le donne dai primi piani delle case- denunciando prontamente gli incidenti che avvenivano dentro lo stabilimento.

La parola è passata –dopo le introduzioni- all’autore del libro, Simone Ortori, che in un coinvolgente intervento ha relazionato sulla propria ricerca.
Ortori ha aperto il proprio libro ricostruendo la formazione della Montedison e della Zona Industriale Apuana, soffermandosi sul crollo dell’industria marfimera di Carrara e sul carattere assistenziale delle industrie che, fin da prima della guerra, vennero ad insediarsi a Massa-Carrara –una presenza industriale slegata dal territorio, coloniale e di importazione-

L’autore parte dal 1972, cioè dall’insediamento a Massa-Carrara del più grande stabilimento per la produzione di fitofarmaci d’Europa, descrivendo la situazione di perenne insufficienza occupazionale ed i crescenti motivi che spingevano sempre più persone a dubitare della compatibilità fra Montedison e territorio.
-Da brivido è il modo in cui la direzione aziendale, nel corso degli anni, si liberò di centinaia di litri di rifiuti tossici pompando direttamente nella falda acquifera attraverso i propri pozzi o interrando intere partite di fusti-.
Ortori si sofferma sui bilanci in rosso della Farmoplant e sul tentativo della direzione aziendale di fare diventare Massa-Carrara la discarica d’Europa tramite l’incenerimento per conto terzi, delinea la frattura del tessuto sociale cittadino sfociata nel referendum dell’ottobre 1987.
La drammaticità dello scontro interno alla cultura operaia è ricostruito nel dibattito emerso sull’Unità dopo il referendum, puntualmente riportato nel libro e ben descritto dall’autore.

Il 17 Luglio del 1988 fu il drammatico epilogo di una tragedia territoriale ed operaia, quella nube densa che si levò dalle primi luci dell’alba dai reaprti Rogor in fiamme segnarono la fine di una stagione sociale che non deve essere dimenticata.

Simone Ortori chiude il proprio libro consegnando la proprietà dei diritti d’autore “al popolo inquinato di Massa-Carrara”.

L’associazione “Figli della Farmoplant” e l’associazione “17 Luglio 1988” che hanno curato l’organizzazione di questo progetto editoriale sono a disposizione di coloro che intendono dare voce ai percorsi di ricerca inerenti le mancate bonifiche delle aree inquinate e la strutturazione di un archivio storico sulla Farmoplant.

Informazioni 340-9308890
www.csa-lacomune.blogspot.com