martedì 1 gennaio 2008

Strage di Bologna: una ferita aperta nella democrazia italiana!




Piazza Mercurio, sabato 22 dicembre presentazione del libro “strage all’italiana”, Alleanza Nazionale e Fiamma Tricolore sperimentano una innovativa saldatura su uno dei temi più sentiti dalla destra radicale: l’innocenza di Luigi Ciavardini, la colpevolezza degli apparati deviati dei servizi segreti, l’estraneità degli altri due militanti dei N.A.R. condannati per la strage di Bologna: Mambro e Fioravanti.

La sala in cui avrebbe dovuto avvenire la presentazione è sopra alla storica sede dell’Associazione Partigiani che decide di tenere aperta la sede in segno di protesta contro la concessione del palazzo ad una iniziativa cui aderisce anche la Fiamma Tricolore.

Per una migliore conoscenza dei contenuti segnalo, fra le numerose fonti a disposizione, un articolo di Giovanni Tizian sul periodico on-line democrazia & legalità e la netta contrapposizione fra l’associazione vittime della strage di Bologna e Cutonilli, (l’autore del libro).
(Sulla strage di Bologna esistono più esigenze di verità che partono da presupposti analitici e politici diversi, l’articolo di Giovanni Tizian mi trova sostanzialmente d’accordo nell’analisi che fa sulla strage, sul ruolo della destra nella strategia della tensione. Io vi consiglierei di leggere l’articolo di Tizian perché sarebbe una base ottima su cui impostare una conoscenza di base dei fatti.)

La mobilitazione, in gran parte spontanea ed alimentata da più fattori, porta ad un picchetto che determina la revoca del permesso all’utilizzo di Palazzo Bourdillon.

L’iniziativa salta e sulla stampa si scatena la polemica, le posizioni di An e Fiamma Tricolore gridano alla censura antidemocratica di una iniziativa legittima e purtroppo quelle dell’Anpi scivolano su una sostanziale condanna del picchetto spontaneo (il comunicato con una leggerezza degna dei migliori climi di sbornia natalizia si lascia andare, per giustificare la libertà di pensiero, ad azzardate evoluzioni sulle teorie negazioniste: “condannandole se esposte in un campo di concentramento, ma riconoscendo loro diritto di esposizione altrove…..” ).

L’Anpi rilega il problema della presentazione ad un fattore “ambientale”.

Il comunicato Anpi è stato verosimilmente scritto senza che fossero stati neanche convocati gli organismi dirigenti, quindi gli concediamo questa attenuante, che richiederebbe a breve una comprensibile rettifica.

Alcuni compagni hanno rilanciato l’idea di un coordinamento antifascista, opzione che merita di essere discussa e valutata nei suoi vari aspetti.

Anche questa ipotesi tuttavia mi pare che collochi in secondo piano i contenuti dell’iniziativa su cui si è costruita la mobilitazione, cioè il problema per diversi compagni sembra non essere la nostra capacità di inchiodare la destra radicale italiana al peso delle sue responsabilità storiche rispetto alla strategia della tensione ma piuttosto quello di gridare allo scandalo nel momento in cui queste realtà politiche esercitano il diritto a fare iniziative, diritto che è difficile sostenere di potere togliere ad un Partito come An!
Diverso il discorso per Fiamma Tricolore e simili, poiché politicamente è possibile e doveroso attaccarli rispetto al giudizio sul fascismo e sulla loro pratica militante attuale,
anche in questo caso tuttavia per essere precisi, il programma sociale di Partiti come Fiamma Tricolore o certe posizioni sulle questioni internazionali ingannerebbero sulla propria paternità se presentati nei soli contenuti e separati dalla copertura ideologica che invece li accompagna.

(sulle questioni internazionali l’analisi che fa Sartone in merito al ruolo delle Ong pone drammaticamente il problema dell’essenza embedded del loro ruolo, è la stessa riflessione critica che ha portato diverse realtà molto vicine a noi a fare delle azioni di protesta contro la Croce Rossa per esempio, come tutta l’area di Global).

Ho segnalato una serie di link che rimandano a siti di destra per dare la possibilità rapida di capire che un conto è la critica ideologica (loro sono fascisti e quindi……..), un conto la condanna di quello che combinano in giro (botte ed aggressioni), ma diverso ancora è lo sgretolamento dei loro contenuti, nei cui riguardi non basta dire né che sono fascisti, né che vanno in giro con i manganelli!

Alla gente che abita le periferie, al lavoratore che non arriva in fondo al mese, a tutti coloro che oggi vivono la crisi economica non possiamo limitarci a dire “loro sono fascisti, hanno torto a prescindere”, -scusate la volgarità ma la gente ci manda in culo se teniamo questa posizione-

Io credo che uno dei nostri punti di forza debba essere una profonda e continua cognizione degli argomenti e delle tematiche che si affrontano e la forza di costruire la propria soggettività politica, il proprio immaginario su basi di solida autonomia culturale e analitica.
A volte invece la ricerca continua dell’avversario ci parla di un bisogno elevato di avere degli antagonisti come unico strumento di costruzione della propria identità, che in loro assenza risulta vuota ed incapace di esprimersi.

Per ricominciare subito dopo le vacanze con il piede giusto, ci vediamo Giovedì 3 Gennaio alla Comune, che si affronta subito questa questione e stabiliamo anche la continuazione dei percorsi che ci eravamo dati sulle questioni inerenti le periferie ed il degrado.

Ciao Simò

2 commenti:

Anonimo ha detto...

IBUP U

Anonimo ha detto...

VALUTAZIONE SULLA CRESCITA DEL'ATTIVITA' POLITICA GIOVANILE DI DESTRA IN QUESTI ULTIMI ANNI A MASSA

Un osservatorio sulla nuova destra massese non può non coglierne la crescita soprattutto nei giovani e nei giovanissimi provenienti dalle fasce sociali meno abbienti della nostra città.

Quella che da anni si limitava ad essere una esigua presenza ideologica e nostalgica sul nostro territorio è divenuta oggi più estesa e preoccupante soprattutto perché non esprime un ceto ricco e conservatore ma bensì uno spaccato di precariato italiano che vive reali problematiche sociali ed economiche.

Le ragioni di questa crescita sono insieme generali (nel senso che riguardano l'Italia intera per non dire l'Europa el'Occidente) e locali.

Riguardo alle generali direi sinteticamente:
la Sinistra non è stata né sembra in grado di disinnescare la guerra tra poveri (nativi e migranti) che si è inasprita da una decina di anni a questa parte a seguito della nuova ondata migratoria favorita dall'ingresso dei paesi dell'Est nell'orbita europea. Stando al governo senza cambiare rotta rispetto alla fallimentare politica migratoria del governo berlusconi ha finito per prendersi ogni responsabilità.
Fallendo la sinistra ecco che la destra ha ripreso campo, fornendo risposte al cittadino italiano rapide e verosimili (non importa che in realtà siano ipocrite data l'inarrestabilità dell'immigrazione contemporanea e il bisogno da parte del capitalismo nostrano di manodopera a basso costo dal Veneto alla Puglia).

Riguardo alle locali ripeterei in scala lo stesso ragionamento rispetto alla sinistra cittadina aggiungendo però un aspetto endemico.
L'aggregazione di Forza Nuova è nata all'interno della Curva Sud di Massa. E' stata contenuta fintanto che all'interno della tifoseria massese erano presenti tutte le componenti politiche. Il gruppo BRIGATE APUANE è stato importante in questo senso ma non è più bastato dopo la divisione tra Curva Sud e Gradinata Est. La sperata politicizzazione a sinistra della Gradinata è fallita rimanendo un aspetto superficiale mentre in curva, aldilà della apparente apoliticità, il gruppo Legione Cybea ha saputo tessere le trame di un'organizzazione politica.

Pane al pane, vino al vino. Sono un compagno che ha visto nascere e crescere queste cose. Ho provato assieme ad altri tutte le strade percorribili. Una sola ne ho continuata: stare nel centro sociale dove si fa l'unica aggregazione giovanile di sinistra tra Massa e Carrara.
Se ci sono i fascisti di certo me ne cruccio ma non mi sento addosso la responsabilità della loro esistenza. Per combatterli, oggi, bisogna affrontare i problemi che ne scaturiscono il consenso. Perché, ripeto, la loro aggregazione, oggi, non è ideologica ma sociale.
Per questo invito tutti gli interessati sabato 12 alla stazione di massa per stare con noi tra la gente, nativa e straniera.