La colonia Motta, sul Lungomare del Bondano, è stata sgomberata nei giorni scorsi; all’interno pochi senzatetto e molte tracce di miseria e disperazione.
Sulla stampa sono apparsi, puntuali, gli applausi della destra cittadina che si è affrettata a mettere le mani avanti ed a denunciare tutti gli altri stabili abbandonati del territorio come possibili “rifugi” da murare e chiudere preventivamente.
Come se le povertà fossero qualcosa da non fare emergere, da rinchiudere nell’anonimato sociale, nell’invisibilità.
Eravamo intervenuti sulla questione della vecchia Colonia Motta prima dell’Estate, affermando di capire l’esasperazione dei residenti ma anche denunciando quel degrado come funzionale a futuri progetti di speculazione edilizia e rilanciando il tema delle politiche sociali come priorità di una amministrazione che non deve confondere la lotta alle povertà con la caccia ai poveri.
Avevamo chiesto un incontro al sindaco Neri ma non ci è mai stato concesso.
Nel caso della Colonia Motta e più in generale nel preoccupante contrasto che si sta alimentando nel Paese fra società abbiente e nuove forme di povertà vi è un grande assente: lo Stato sociale.
Così come i residenti di Bondano non potevano reggere l’urto di un simile carico di disperazione, in Italia, oggi, le periferie vengono abbandonate al loro crescente degrado, alimentando il bisogno di politiche di sicurezza ed un incontrollabile odio verso tutte le forme di emarginazione sociale.
Le nostre proposte, che rinnoviamo ancora oggi sono:
Contrasto delle nuove forme di povertà tramite investimenti in termini di accoglienza e reinserimento sociale, nelle associazioni sia laiche sia cattoliche, che da anni praticano il terreno dell’assistenza e della solidarietà.
Diffusione dell’educazione all’assistenza sanitaria garantita e gratuita.
Individuazione di figure che possano essere funzionali al dialogo fra la società e le nuove forme di marginalità sociale: quindi più operatori di strada, più intermediatori culturali.
La sinistra che vogliamo guarda in faccia alla realtà ed ha la forza di proporre soluzioni possibili e praticabili rispetto a dinamiche che non possono essere eluse o affrontate ideologicamente.
La sinistra che vogliamo non deve rincorrere le politiche punitive della destra, ma sentire il dovere di stare fra la gente, nelle periferie, ricostruendo un nuovo tessuto di solidarietà e di convivenza sociale che allarghi la sfera dei diritti e metta TUTTI nelle condizioni di rispettare i doveri di una reale convivenza civile.
Csa La Comune
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può andare bene? fate sapere.........
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2 commenti:
Secondo me va bene..voglio dire è quanto si diceva anche lunedì.
La questione della Motta arriva puntuale...
Per le questioni tecniche del presidio,chiedo:
-si portino dei soldi della cassa oggi alla Comune per eventuale acquisto di materiale e per stampare librino
-siamo apposto con l'impianto sotto la standa?
Riferisco:
-ho contattato DADA tv per domani: Mario verrà con telecamera
-faccio aggiornare il sito sui due appuntamenti di domani
Ci ved oggi
io aggiungerei il dovere dello Stato di controllare che i bambini che crescono in queste realtà frequentino le scuole,e soprattutto la nascita anche di programmi pomeridiani simili a quelli che si sono visti sviluppare in alcune scuole della campania, nei quartieri con maggior degrado sociale e maggiore tasso di criminalita, che sembra stiano portando a buoni risultati.
nel complesso ok è grossomodo quello che si era detto.
Jack
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